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martedì, Settembre 23, 2025

Il Seme del Fico Sacro. Una fiaba molto amara

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di Laura Salvioli

Questo gioiellino del cinema contemporaneo è stato candidato agli Oscar come miglior film straniero ed ha vinto a Cannes il premio speciale della giuria. È un film del 2024 che finalmente trovate su Sky e Now tv. La trama è semplice: siamo a Teheran ed Iman, il tipico “buon padre di famiglia”, ha appena ottenuto la nomina a giudice istruttore, ruolo a cui ambisce da tempo. Tuttavia, nello stesso periodo della sua promozione iniziano varie sommosse studentesche nel paese e le figlie di Iman, Rezvan e Sana, sono forti sostenitrici dei moti rivoluzionari in corso.

Iman è un fedele servitore dello Stato da sempre, reazionario ed asservito al potere, e, anche, sua moglie Najmeh, sottomessa, come la donna iraniana dovrebbe essere, lo appoggia in tutto. Ma l’aria sta cambiando e le loro figlie ne sono la dimostrazione. Inam accetta il ruolo di giudice istruttore, ma da subito capisce che questo vorrà dire condannare a morte chi lo Stato decide che debba essere giustiziato. Lui è solo un fantoccio, che deve eseguire gli ordini se non vuole essere destituito. Inoltre, la sua posizione mette in pericolo lui e la sua famiglia, in Iran; infatti, l’identità dei giudici istruttori è segreta proprio per il pericolo di ritorsioni. Quindi, si cerca in questo modo di tutelarli, addirittura fornendogli un’arma, tuttavia spesso i nomi, seppur segretati, vengono fuori. La trama è uno spaccato perfetto della situazione attuale in Iran.

L’Iran è infatti governato da una struttura politica unica nel suo genere, una teocrazia basata sull’Islam più radicale, insediatasi nel 1979 con la Rivoluzione islamica. Caratterizzata da un misto tra un governo repubblicano ed un governo islamico, presenta infatti una doppia legittimazione, da un lato quella religiosa e dall’altro quella popolare. È uno stato ibrido in cui sotto una forma apparentemente, repubblicana si cela un sistema dittatoriale guidato dalla religione. Ciò che rende incisivo il racconto è la scelta di presentare questo contrasto, che appartiene al mondo “grande” di un intero paese, ad una dimensione “piccola” come quella delle quattro mura di una casa. In effetti, la famiglia è di per sé un piccolo stato, è la prima forma di governo in cui cresciamo, quindi è una metafora pienamente calzante. Pensiamo, inoltre, che il regista, Mohammad Rasoulof, ha dovuto girare il film clandestinamente; infatti, è quasi tutto girato in interni per evitare la censura. Alcune scene in esterna sono state girate fuori Teheran, mentre, per le riprese cittadine, si è dovuto servire di materiale d’archivio già esistente usato per dei documentari.

Il film utilizza richiami allo stile fiabesco, infatti il titolo, come viene spiegato all’inizio, fa riferimento ai semi del fico sacro che germogliano e crescano sui rami di piante morenti, sostituendosi ad esse. Ma anche allo stile hitchcockiano ed addirittura western per raccontare un Iran che vuole essere libero.

Che ha bisogno di germogliare come un fico sacro su quello che rimane di un paese schiacciato da una anacronistica dittatura teocratica.

 

 

(13 luglio 2025)

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