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sabato, Luglio 27, 2024

“Selfie”, io l’ho visto. Voi ancora no?

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di Laura Salvioli
Questo docufilm italiano del 2019 è disponibile sia sulla piattaforma Mubi che su Rai Play, dunque consiglio fortemente di vederlo. È ambientato nel rione Traiano a Napoli e descrive questo quartiere in modo attento e delicato senza dare spazio a troppi pareri morali. Il regista sceglie questa specifica zona di Napoli in quanto fu teatro dell’omicidio di un sedicenne per mano di un Carabiniere che lo scambiò per un camorrista. Il film è interamente girato con le telecamere dei cellulari dei protagonisti, motivo per cui il film si chiama Selfie, e telecamere di sorveglianza su strada; quindi, non c’è un vero e proprio occhio del regista se non nel montaggio, in una scelta che restituisce una assoluta realisticità all’opera. La storia è narrata dai due protagonisti Alessandro e Pietro entrambi amici del ragazzo assassinato che ci guidano per le strade della loro zona mostrando ciò che loro stessi scelgono. Scene che per quel rione sono abituali come quella di un padre, ovviamente molto giovane, che dedica una serenata alla figlia sedicenne come se fosse il fidanzato, o quella in cui dei ragazzi non solo ottengono con facilità armi ma le amano e le venerano al pari di una donna. Lo scopo finale, credo sia quello di rappresentare i due mondi che il rione offre: quello di Pietro e quello di Alessandro che dall’esterno possono sembrare uguali per provenienza e aspetto, ma nel profondo non lo sono. Esattamente come con i nostri selfies diamo una immagine di noi che non è mai fedele a noi stessi al cento per cento ma è solo un frammento di quel momento e nulla dice di quello che profondamente siamo.
Allo stesso modo il regista ci vuole far vedere che per il Carabiniere che sparò quel giorno quei ragazzi sono tutti uguali ma non lo sono, l’ambiente certo li può influenzare, ma c’è e ci sarà sempre chi cercherà ci sfuggirgli. La loro vita sembra ormai predestinata ma non lo è, e non lo dovrebbe essere, anche se nulla ci dà la speranza che questo sia possibile visto che lo Stato stesso li considera tutti la stessa marmaglia senza nessuna prospettiva.

 

(28 febbraio 2022)

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