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sabato, Luglio 27, 2024

“SanPa” il documentario che è prima di tutto un bel documentario

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di E.T.
…che poi per qualcuno, coloro che lo hanno girato e montato, oltre che scritto, siano “Bestie” dimostra l’amore per la libertà di parola e di espressione che troppi nostalgici di gente che gridava dai balconi provano, purtroppo, in questo paese. Nonostante le pretese di divinizzazione, non è neanche la prima volta nella nostra storia, Vincenzo Muccioli, la cui epopea è ricostruita nel bel documentario proposto da Netflix, era un essere umano e come essere umano ha anche commesso degli errori.

L’unica cosa disumana è cercare di negarli contro le testimonianze, le evidenze, le possibilità. Perché mai non dovrebbe avere sbagliato? Cosa aveva il fondatore di San Patrignano di così sovrumano da essere immune dagli errori?

Non ci interessa in questa sede ciò che faceva in vita, ed eventualmente nel privato della sua camera da letto, Vincenzo Muccioli; queste cose le lasciamo a quello stesso cattivo gusto che taccia di “Bestie” gli autori del documentario – cinque ore che vanno viste e vanno ascoltate. Non ci interessa nemmeno di cosa sia morto, Muccioli. Per la morte ci vuole rispetto. Ma non solo per la morte del Grande Fondatore, anche per la morte degli altri, dei tanti, dei troppi che sono morti nel loro cammino verso l’essere liberi dai loro demoni.

Nella vicenda di San Patrignano se non è stato tutto male, nemmeno può essere stato tutto bene. Ma ci sono troppo ombre. E comportamenti, che lo stesso fondatore ammise pubblicamente, che sarebbe stato più che saggio evitare.

Certo se ad avvocato difensore di Muccioli è stato eletto Red Ronnie, che lo paragona a Gesù Cristo per le persecuzioni subite, la discussione finisce qui per forza di cose.

Ciò che si può dire, al di là delle esternazioni di ex-politici il cui colore non giustifica qualsiasi attacco, o di ex DJ televisivi decaduti le cui opinioni sono discutibili non solo per come vengono dette, è che tutto quello che avrebbe dovuto fare il fondatore in ossequio ai suoi discorsi sulla chiarezza, sarebbe stato onorarla, quella chiarezza, con la verità che troppi, e lo stesso Muccioli, hanno invece preferito nascondere.

Ciò che è successo sul serio se n’è andato col 61enne padre padrone della comunità riminese.

Vorremmo soltanto sottolineare che tutto ciò che può essere oggi strumentalizzabile – ad averne voglia, ma siete rimasti in pochi – nei confronti di coloro che San Patrignano hanno fondato e vissuto, nel documentario lo hanno detto loro: i Muccioli. Padre, figlio e moglie – la quale Signora avrebbe potuto evitare di incolpare i Tribunali di una malattia che a suo marito non era stata inoculata, ma che aveva – in qualsiasi modo, e non sono fatti nostri – inevitabilmente contratto.

“SanPa” è un eccellente prodotto documentaristico diretto da Cosima Spender, scritto da Carlo Giuseppe Gabardini, Gianluca Neri (che l’ha anche sviluppata), Paolo Bernardelli e prodotta da 42, fondata da Gianluca Neri; è un documentario che racconta e non accusa. Le accuse le lascia ai nostalgici delle camice nere e di certi bar televisivi.

 

(4 gennaio 2021)

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