di Laura Salvioli
Non sono una fervente sostenitrice di Tornatore ma questo film (che poi è una specie di documentario dicasi autobiografia) si vede che è mosso dalla stima vera e sincera per Morricone. Stima che non viene espressa solo dal regista ma anche da tutti i personaggi noti o meno che parlano del maestro durante la pellicola e che riescono quasi ad erigere un monumento meritatissimo al nostro caro Ennio. Ovviamente si parte dall’infanzia, scopriamo infatti che Morricone ha avuto la fortuna di essere stato avviato alla musica dal padre che era trombettista. Tuttavia, la sua grandezza sta nell’aver trasformato questa casualità in vero e proprio inestimabile talento. Ripercorriamo grazie a Tornatore la vita di questo magnifico artista che tenta sempre di farsi accettare dal mondo della musica “alta” che non lo accoglie, prima per la sua estrazione sociale, e dopo per la scelta di musicare il cinema. Morricone cerca sempre invano l’approvazione ma non lo fa mai in modo passivo, lo fa sempre lavorando con serietà e una dedizione che in poche persone vi capiterà di vedere. Basti pensare che ha musicato più di 300 film ed ha partecipato anche all’arrangiamento di numerose canzoni celebri della musica italiana anni 60 come “In ginocchio da te” e “Abbronzatissima” o la celeberrima “Se telefonando”. Un artista molto produttivo, insomma, che si è preso parecchie rivincite nella sua lunga carriera che ogni dieci anni prometteva di interrompere per tonare alla musica “alta” ma che, puntualmente, riprendeva perché richiesto e, allo stesso tempo, attirato da quel meraviglioso modo che è il cinema. Tuttavia, a prescindere dalla biografia in sé, ciò che porterò con me di questo film è di averci mostrato una persona veramente appassionata, dire quasi mossa dal fuoco sacro che è la vera dedizione per il proprio lavoro. Ci ha mostrato un uomo che sa quello che vuole e nell’ottenerlo sembra non fare neanche fatica, un uomo con uno sguardo mosso all’obiettivo di creare una musica che vivrà per sempre grazie alla sua passione unica e volitiva. Dovremmo essere tutti come Ennio ed amare qualcosa fino al punto di dedicarle la vita senza fatica, questo ho pensato uscendo dalla sala.
(9 marzo 2022)
©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata